Claudio Casadio / Accademia Perduta
L’Oreste. Quando i morti uccidono i vivi
Uno spettacolo di Francesco Niccolini
Illustrazioni di Andrea Bruno
Regia: Giuseppe Marini
L’Oreste è internato nel manicomio dell’Osservanza a Imola. È stato abbandonato quando era bambino, e da un orfanotrofio a un riformatorio, dopo trent’anni non è ancora uscito: si è specializzato a trovarsi sempre nel posto sbagliato nel momento peggiore. Non ha avuto fortuna l’Oreste, e nel suo passato ci sono avvenimenti terribili che ha rimosso, ma dai quali non riesce a liberarsi. Eppure, è sempre allegro, canta, disegna, non dorme mai, scrive alla sua fidanzata e parla sempre. Lo spettacolo è una riflessione sull’abbandono e sull’amore negato. Su come la vita spesso non faccia sconti e sia impietosa. E su come a volte sia più difficile andare da Imola a Lucca che da Imola sulla Luna. Grazie alla mano di Andrea Bruno, uno dei migliori illustratori italiani, prende vita in scena una interazione continua tra teatro e fumetto animato, dove i sogni dell’Oreste, i suoi incubi, i suoi desideri e gli errori di una vita tutta sbagliata trasformano la scenografia e il teatro drammatico classico in un caleidoscopio di presenze che rendono realizzabile un impossibile viaggio tra Imola e la Luna, attraverso la tenerezza disperata di un uomo abbandonato da bambino e che non si è più ritrovato.